Achtung! Banditi!: la Resistenza partigiana a Genova

Achtung! Banditi!: la Resistenza partigiana a Genova, racconta le drammatiche vicende vissute sul finire del secondo conflitto mondiale.

Achtung! Banditi!: la Resistenza partigiana a Genova, segna il debutto alla regia di Carlo Lizzani, il quale era già stato sceneggiatore e collaboratore di registi quali, Giuseppe De Santis, Roberto Rossellini e Alberto Lattuada.

Achtung! Banditi!: la Resistenza partigiana a Genova
Locandina del film

Con Achtung! Banditi! del 1951, si chiude quel  filone resistenziale che era iniziato con Roma città aperta nel 1945.

Il soggetto del film è tratto da un episodio di vita reale verificatosi a Genova, alla vigilia della liberazione della città da parte degli alleati. Le location degli esterni sono girate in particolar modo in una fabbrica genovese che diventa non solo luogo di lotta politica ma anche di lotta militare.

L’aspetto innovativo di Achtung! Banditi! va ricercato nella produzione, in quanto gli stessi cittadini genovesi, aderirono alla proposta di fare un film incentrato sulla lotta contro l’occupazione nazifascista attraverso la costituzione di una cooperativa, la “Spettatori Produttori”, sottoscrivendo azioni da £ 500. Lizzani, prende come punto di riferimento il cinema di Alessandro Blasetti, specificatamente il film 1860, in un’ottica di storicizzazione, e promuovendo allo stesso tempo un cinema basato su temi di riflessione e idealismo. Il film 1860 è l’opera che nel dopoguerra viene considerata come un manifesto dell’ideologia marxista, in cui forte è il legame tra Risorgimento e Resistenza.

In Achtung! Banditi!: la Resistenza partigiana a Genova, Carlo Lizzani rivolge lo sguardo alla solidarietà degli italiani contro l’occupazione nazista. Un popolo intero, senza distinzioni di classi, impegnato nella guerriglia sulle montagne, si ritrova unito a lottare contro l’invasore.

In questo contesto, la Resistenza si identifica  come un movimento di liberazione nazionale, dove ognuno contribuisce a dare sostegno.            Inoltre bisogna sottolineare che Achtung! Banditi!, rappresenta uno dei primi esempi di cinema militante italiano.

Un ulteriore aspetto di novità è l’ampia partecipazione di autori e di consulenti alla stesura della sceneggiatura, tra i quali molti di loro hanno partecipato al conflitto nelle fila delle formazioni partigiane.

Il film si avvale di attori professionisti tra i quali emerge una giovane Gina Lollobrigida, Andrea Checchi e Vittorio Duse.

Scena del film

Tra gli operai ritroviamo il volto familiare di Lamberto Maggiorani, indimenticabile protagonista in Ladri di biciclette, ma mai diventato attore professionista.

Tra le curiosità del film da ricordare, che le armi utilizzate sono di legno, in quanto il Ministero della Difesa non concesse l’uso di armi vere.

Se da un lato nonostante il grande impegno di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film non abbia permesso ad una parte considerevole della critica di esprimere giudizi pienamente soddisfacenti sull’opera, Achtung! Banditi! rimane ancora oggi uno dei documenti più importanti dell’Italia che lotta per la libertà.

Carlo Lizzani durante la lavorazione del film

La particolarità per cui si distingue Lizzani è quella di avere fornito un credibile ed equilibrato film-documento sulla salvaguardia della memoria della Resistenza.                                                        Un  film dalla narrazione asciutta e concentrata nel seguire con l’occhio della macchina da presa il susseguirsi dei fatti. Achtung! Banditi! è considerato uno dei maggior film del cinema neorealista.

Trailer del film tratto dal canale Youtube

 

Fonti:

  • https://www.peopleforplanet.it/i-10-migliori-film-del-neorealismo/

  • Neorealismo – Il nuovo cinema del dopoguerra di Stefania Parigi

  • Dizionario del cinema italiano – IL NEOREALISMO di Stelvio Catena (Guerra Edizioni, 2007)

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