La scrittura del film neorealista: il ruolo dello sceneggiatore

La scrittura del film neorealista e il ruolo dello sceneggiatore, assume un grande importanza, tanto da diventare dominante subito dopo il regista. Con l’avvento del cinema neorealista, si assiste a un vero cambio di rotta nella scrittura del film.

Se fino a qualche anno prima, il cinema tradizionale italiano (1914-1940) aveva riscosso tanto successo attraverso la trasposizione di soggetti letterari e storici sul grande schermo, adesso con l’avvento del Neorealismo i nuovi sceneggiatori ponevano come protagonista la storia di persone comuni e la loro quotidianità.

La scrittura del film neorealista e il ruolo de rispetto al cinema tradizionale, in cui i protagonisti sono il cuore pulsante della storia, poneva i personaggi come uno dei fattori meno importanti, in quanto si da maggiore risalto al contesto in cui si sviluppa la vicenda. Accanto ai registi che hanno segnato in modo indelebile questa epoca (Rossellini, Visconti, De Sica, De Santis, Germi, Castellani, Zampa, Lattuada, Lizzani), si affiancano sceneggiatori di grande spessore come Cesare Zavattini, Sergio Amidei, Piero Tellini, Federico Fellini, Ettore Scola, Suso Cecchi D’Amico, Ruggero Maccari, Ennio De Concini, Rodolfo Sonego.

La scrittura del film neorealista: il ruolo dello sceneggiatore
Federico Fellini e Sergio Amidei

Grazie al loro contributo, l’industria cinematografica italiana divenne una delle principali fonti di ispirazione a livello mondiali.

Nel cinema Neorealista non si può parlare di copione a tutti gli effetti, tanto che Rossellini vantava di non averne uno e addirittura sembra che Cesare Zavattini pedinasse persone comuni al fine di coglierne gesti e atteggiamenti.

Fu lo stesso Zavattini a difendere con tutte le sue forze il neorealismo come progetto, ossia progetto di un nuovo modo di vedere la realtà, intesa come un nuovo stile di vita.

Il video è tratto dalla trasmissione RAI (Il Giorno e la Storia) che rende omaggio al grande sceneggiatore nel giorno dell’anniversario della sua morte.

Alla base c’era l’analisi di una vicenda, per farne motivo di conoscenza; quella conoscenza intesa come conoscenza per provvedere, per cambiare la situazione attuale.

Per fare tutto ciò, occorre essere rapidi, occorre cogliere prontamente gli aspetti del cambiamento e degli avvenimenti che lo caratterizzavano.

La sceneggiatura neorealista apporta elementi di novità nella struttura del racconto, scegliendo spazi e tempi limitati, l’episodio singolo (Paisà di Rossellini), collegandoli tra loro, costruendo un protagonista in cui l’intera comunità venisse coinvolta nelle vicende narrate.

Fonti:

  • Dizionario del cinema italiano – IL NEOREALISMO di Stelvio Catena – (Guerra Edizioni, 2017)

  • Il neorealismo cinematografico italiano  a cura di Lino Miccichè (Saggi Marsilio, 1999)